PRATICA DEL MOVIMENTO

Movement Practice – Movement Training

Quando mi chiedono “Ma cos’è che fai? e cosa insegni?“, solitamente, rispondo: “Io pratico Movimento… e insegno “Movimento“.

O anche: “Cerco di insegnare alle persone a muoversi “meglio”, per stare meglio“.

Mi sono accorto infatti, negli anni, provandolo sulla mia pelle e dopo anni di pratica di diversi sport e discipline, ma soprattutto dopo aver scoperto il mondo del Movimento ed aver intrapreso il mio percorso all’interno di esso, che tantissime persone non sanno davvero cosa significa “muoversi” o perlomeno “muoversi al meglio”, utilizzando cioè tutte le possibilità che il nostro corpo intrinsecamente possiede.

L’ambiente stesso in cui siamo inseriti, il nostro stile di vita, spesso troppo sedentario, e il nostro comportamento sono artefici di questo diffuso deficit di movimento, il quale ha come risultato immediatamente successivo una crescente perdita delle capacità di movimento stesso, una vera involuzione motoria, seguita da un graduale irrigidimento del nostro corpo e la conseguente nascita di patologie fisiche correlate.

Infatti a causa del tempo che ogni individuo trascorre seduto, così come a causa di altri fattori (es. l’uso di scarpe e indumenti costrittivi, oppure aspettative e usi culturali – la  cosiddetta “Cultura della comodità” – introdotti dalla modernizzazione della società) tramite cui ci siamo gradualmente immobilizzati, il nostro corpo si è adattato diventando rigido e incapace di muovere tutte le sue parti in tutti i potenziali modi.

Da ciò derivano affermazioni come “Nessuno è fuori forma” e tutti in realtà “siamo il modo in cui ci muoviamo“, ovverosia tutti noi siamo esattamente nella forma fisica in cui il nostro sistema è stato portato ad essere in relazione all’ ambiente in cui viviamo e al nostro stile di vita.

Da qui discende l’importanza di cercare di invertire questo processo di regressione motoria, all’insegna della riscoperta del movimento (della Pratica del Movimento).

​In realtà non esiste una definizione univoca quando si parla di “Pratica del Movimento“, o “Movement Practice” / “Movement Training“, come è solito essere identificato a livello mondiale (Cit. Ido Portal, il principale esponente di questa filosofia che prende il nome di  “Movement Culture“).

Non può infatti essere etichettata come una semplice disciplina, o perlomeno un'”unica” disciplina, in quanto è caratterizzata da influenze provenienti da tante discipline differenti (per citarne alcune: body-weight training, allenamento con sovraccarichi per la forza, ginnastica, acrobatica, danza, arti marziali, parkour, ecc.), intersecantesi tra loro nel paradigma comune del “Movimento” del corpo.

Il “Movimento” diventa infatti filo conduttore ed elemento centrale di quello che non è un “training” fine a se stesso (nonostante la locuzione Movement Training possa in questo senso sembrare fuorviante, e pertanto sarebbe più opportuno parlare di “Pratica” o “Movement Practice” come spesso si sente chiamare), ma nemmeno avente obiettivi tipici del fitness tradizionale.

In questa concezione infatti vengono superati i fini estetici o performativi, spostando il focus primariamente sulla funzione (sul suo recupero o, al più, sul suo sviluppo) e sull’efficienza del corpo o delle parti che lo costituiscono, ottenendo anche un miglioramento estetico come naturale effetto (il quale rimane in ogni caso parallelo ed accessorio).
In sostanza quello in cui credo è la necessità di “fare meno esercizio, muoversi di più, ma muoversi meglio”

La Pratica del Movimento NON è fitness.

Piuttosto, essa è un processo di “crescita” personale, di ricerca, di conoscenza di sè e delle proprie capacità, un accrescimento di queste attraverso la pratica, la quale diventa non più un semplicisticamente un hobby o uno svago da fare nel tempo libero, bensì entra a far parte della vita stessa di colui che pratica.

Questa concezione risente di influenze di pensiero proprie delle arti marziali, delle pratiche orientali e zen, secondo cui “la pratica diventa vita e la vita si esplica e diventa essa stessa pratica”.

Quando mi chiedono “Ma cos’è che fai? e cosa insegni?“, solitamente, rispondo: “Io pratico Movimento… e insegno “Movimento“.

O anche: “Cerco di insegnare alle persone a muoversi “meglio”, per stare meglio“.

Mi sono accorto infatti, negli anni, provandolo sulla mia pelle e dopo anni di pratica di diversi sport e discipline, ma soprattutto dopo aver scoperto il mondo del Movimento ed aver intrapreso il mio percorso all’interno di esso, che tantissime persone non sanno davvero cosa significa “muoversi” o perlomeno “muoversi al meglio”, utilizzando cioè tutte le possibilità che il nostro corpo intrinsecamente possiede.

L’ambiente stesso in cui siamo inseriti, il nostro stile di vita, spesso troppo sedentario, e il nostro comportamento sono artefici di questo diffuso deficit di movimento, il quale ha come risultato immediatamente successivo una crescente perdita delle capacità di movimento stesso, una vera involuzione motoria, seguita da un graduale irrigidimento del nostro corpo e la conseguente nascita di patologie fisiche correlate.

Infatti a causa del tempo che ogni individuo trascorre seduto, così come a causa di altri fattori (es. l’uso di scarpe e indumenti costrittivi, oppure aspettative e usi culturali – la  cosiddetta “Cultura della comodità” – introdotti dalla modernizzazione della società) tramite cui ci siamo gradualmente immobilizzati, il nostro corpo si è adattato diventando rigido e incapace di muovere tutte le sue parti in tutti i potenziali modi.

Da ciò derivano affermazioni come “Nessuno è fuori forma” e tutti in realtà “siamo il modo in cui ci muoviamo“, ovverosia tutti noi siamo esattamente nella forma fisica in cui il nostro sistema è stato portato ad essere in relazione all’ ambiente in cui viviamo e al nostro stile di vita.

Da qui discende l’importanza di cercare di invertire questo processo di regressione motoria, all’insegna della riscoperta del movimento (della Pratica del Movimento).

​In realtà non esiste una definizione univoca quando si parla di “Pratica del Movimento“, o “Movement Practice” / “Movement Training“, come è solito essere identificato a livello mondiale (Cit. Ido Portal, il principale esponente di questa filosofia che prende il nome di  “Movement Culture“).

Non può infatti essere etichettata come una semplice disciplina, o perlomeno un'”unica” disciplina, in quanto è caratterizzata da influenze provenienti da tante discipline differenti (per citarne alcune: body-weight training, allenamento con sovraccarichi per la forza, ginnastica, acrobatica, danza, arti marziali, parkour, ecc.), intersecantesi tra loro nel paradigma comune del “Movimento” del corpo.

Il “Movimento” diventa infatti filo conduttore ed elemento centrale di quello che non è un “training” fine a se stesso (nonostante la locuzione Movement Training possa in questo senso sembrare fuorviante, e pertanto sarebbe più opportuno parlare di “Pratica” o “Movement Practice” come spesso si sente chiamare), ma nemmeno avente obiettivi tipici del fitness tradizionale.

In questa concezione infatti vengono superati i fini estetici o performativi, spostando il focus primariamente sulla funzione (sul suo recupero o, al più, sul suo sviluppo) e sull’ efficienza del corpo o delle parti che lo costituiscono, ottenendo anche un miglioramento estetico come naturale effetto (il quale rimane in ogni caso parallelo ed accessorio).
In sostanza quello in cui credo è la necessità di “fare meno esercizio, muoversi di più, ma muoversi meglio”

La Pratica del Movimento NON è fitness.

Piuttosto, essa è un processo di “crescita” personale, di ricerca, di conoscenza di sè e delle proprie capacità, un accrescimento di queste attraverso la pratica, la quale diventa non più un semplicisticamente un hobby o uno svago da fare nel tempo libero, bensì entra a far parte della vita stessa di colui che pratica.

Questa concezione risente di influenze di pensiero proprie delle arti marziali, delle pratiche orientali e zen, secondo cui “la pratica diventa vita e la vita si esplica e diventa essa stessa pratica”.

“Movement is Life”

In questo modo, e tramite questo approccio multidisciplinare, ricco di sfide e obiettivi da fissare e superare di volta in volta, colui che intraprende questo percorso può sperimentare un vero e proprio sviluppo di sè, un’educazione del proprio corpo ma anche della propria mente, tramite un arricchimento di conoscenza e consapevolezza, curando il proprio fisico per renderlo intelligente, versatile, resiliente, agile, reattivo, durevole nel tempo.

Per un approfondimento su questa concezione del Movimento umano, le sue caratteristiche e i suoi scopi, dai un’occhiata all’articolo del blog  qui .

“Movement is Life”

In questo modo, e tramite questo approccio multidisciplinare, ricco di sfide e obiettivi da fissare e superare di volta in volta, colui che intraprende questo percorso può sperimentare un vero e proprio sviluppo di sè, un’educazione del proprio corpo ma anche della propria mente, tramite un arricchimento di conoscenza e consapevolezza, curando il proprio fisico per renderlo intelligente, versatile, resiliente, agile, reattivo, durevole nel tempo.


Per un approfondimento su questa concezione del Movimento umano, le sue caratteristiche e i suoi scopi, dai un’occhiata all’articolo del blog  qui .

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Trailer E.MT Movement Practice

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FAQ

  • 1. COS‘ E’ UNA CLASSE DI MOVIMENTO?

    Una classe di Movimento rappresenta un percorso: attraverso discipline differenti, un’esplorazione dello spazio che le separa, ma soprattutto ricercando il filo conduttore che le unisce, un “unire i puntini” a formare un disegno globale che ruota attorno al Movimento in se stesso e che lo rappresenta.

    In questo percorso, inserito in un contesto di progetti a lungo termine, vengono affrontati argomenti diversi, compiti diversi, tramite consegne, giochi, sfide, parti più fisiche (con l’utilizzo di strumenti e metodi efficaci come pratica a corpo libero, acrobatica, mobilità, uso di anelli da ginnastica, sbarre, bilancieri e sovraccarichi, bastoni, palline da tennis, ecc.), ma anche parti legate a lavoro con partner e quindi di concentrazione, meditazione e ascolto di sé e dell’altro.

    Scopo di una Classe: fornire ad ogni partecipante, nel corso del processo, gli strumenti per poter acquisire la capacità di affrontare molteplici situazioni fisiche tramite un equilibrio psico-fisico basato su un corpo forte, flessibile, resiliente, durevole, e soprattutto capace di muoversi al massimo delle proprie possibilità, così come di esprimersi.

  • 2. A chi è rivolta la Pratica del Movimento? Ci sono requisiti particolari per svolgerla?

    Grazie al fatto di poter essere sviluppata utilizzando regressioni e progressioni di ogni elemento a cui ci si approccia, divenendo pertanto adattabile in modo molto flessibile, la Pratica del Movimento può essere intrapresa da qualsiasi individuo con ogni livello di preparazione fisica, condizione ed età.

    ​La pratica è rivolta inoltre alla persona che vuole fare un’attività diversa dalle ordinarie (come fitness e simili), orientandosi a un approccio in cui prevale la connessione delle diverse catene muscolari e la coordinazione armonica di diverse parti del corpo, in cui cioè non si allena un muscolo in modo isolato ma più gamme complete di movimenti, rafforzando la globalità del corpo, migliorando il controllo neuromuscolare e prevenendo gli infortuni.

    Inoltre è rivolta a chi desidera apportare novità al proprio modo di allenarsi, chi ricerca stimoli nuovi, fornendo una nuova prospettiva sul corpo e le sue possibilità.

    L’unico requisito richiesto è la curiosità, la voglia di esplorare e mettersi in gioco, l’impegno e la fiducia nel percorso che si comincia a intraprendere.

  • 3. Dove si svolgono le sessioni?

    Praticare è un’ attività che può essere svolta in luoghi differenti in relazione alla tematica che si vuole affrontare di volta in volta.

    Si avranno quindi sessioni all’ aperto , ad esempio nei momenti di esplorazione dell’ ambiente circostante, oppure al chiuso in palestra, in sessioni in cui si ha la necessità di utilizzare attrezzature diverse o specifiche.

  • 4. E’ previsto un numero minimo di partecipanti?

    Le sessioni possono essere di gruppo, a coppie per i lavori di collaborazione, o individuali, per coloro che desiderano essere seguiti 1:1 in modo personalizzato.

  • 1. Cos’è una classe di Movimento?

    Una classe di Movimento rappresenta il muovere un passo lungo un percorso: attraverso discipline differenti, un’esplorazione dello spazio che le separa, ma soprattutto la ricerca del filo conduttore che le unisce, un “unire i puntini” a formare un disegno globale che ruota attorno al Movimento in se stesso e che lo rappresenta.

    In questo percorso, inserito in un contesto di progetti a lungo termine, vengono affrontati argomenti diversi, compiti diversi, tramite consegne, giochi, sfide, parti più fisiche (con l’utilizzo di strumenti e metodi efficaci come pratica a corpo libero, acrobatica, mobilità, uso di anelli da ginnastica, sbarre, bilancieri e sovraccarichi, bastoni, palline da tennis, ecc.), ma anche parti legate a lavoro con partner e quindi di concentrazione, meditazione e ascolto di sé e dell’altro.

    Scopo di una Classe: fornire ad ogni partecipante, nel corso del processo, gli strumenti per poter acquisire la capacità di affrontare molteplici situazioni fisiche tramite un equilibrio psico-fisico basato su un corpo forte, flessibile, resiliente, durevole, e soprattutto capace di muoversi al massimo delle proprie possibilità, così come di esprimersi.

  • 2. A chi è rivolta la Pratica del Movimento? Ci sono requisiti particolari per svolgerla?

    Grazie al fatto di poter essere sviluppata utilizzando regressioni e progressioni di ogni elemento a cui ci si approccia, divenendo pertanto adattabile in modo molto flessibile, la Pratica del Movimento può essere intrapresa da qualsiasi individuo con ogni livello di preparazione fisica, condizione ed età.

    ​La pratica è rivolta inoltre alla persona che vuole fare un’attività diversa dalle ordinarie (come fitness e simili), orientandosi a un approccio in cui prevale la connessione delle diverse catene muscolari e la coordinazione armonica di diverse parti del corpo, in cui cioè non si allena un muscolo in modo isolato ma più gamme complete di movimenti, rafforzando la globalità del corpo, migliorando il controllo neuromuscolare e prevenendo gli infortuni.

    Inoltre è rivolta a chi desidera apportare novità al proprio modo di allenarsi, chi ricerca stimoli nuovi, fornendo una nuova prospettiva sul corpo e le sue possibilità.

    L’unico requisito richiesto è la curiosità, la voglia di esplorare e mettersi in gioco, l’impegno e la fiducia nel percorso che si comincia a intraprendere.

  • 3. Dove si svolgono le sessioni?

    Praticare è un’ attività che può essere svolta in luoghi differenti in relazione alla tematica che si vuole affrontare di volta in volta.

    Si avranno quindi sessioni all’ aperto , ad esempio nei momenti di esplorazione dell’ ambiente circostante, oppure al chiuso in palestra, in sessioni in cui si ha la necessità di utilizzare attrezzature diverse o specifiche.

  • 4. E’ previsto un numero minimo di partecipanti?

    Le sessioni possono essere di gruppo, a coppie per i lavori di collaborazione, o individuali, per coloro che desiderano essere seguiti 1:1 in modo personalizzato.

ESPERIENZE

“Che cos’è il Movimento? Domanda molto complessa a cui non è facile dare una risposta univoca e universale perché legata alle percezioni, alla sensibilità, all’individualità di ogni singola persona.

Il Movimento non è una moda, non è un ‘marchio’ come tanti altri nel mondo del fitness: in effetti NON è fitness, non ha fini estetici o performativi.

Il Movimento è un percorso che ognuno di noi può intraprendere, facendolo diventare possibilmente uno stile di vita, al fine di  portare le persone ad essere padrone di sé stesse completamente e quindi ad essere migliori.


Se avete voglia di uscire dalla solita routine quotidiana perché sentite che qualcosa vi blocca, perché percepite che il vostro corpo possa darvi di più, anzi voglia darvi di più, se volete affrontare quella sensazione di essere costretti all’interno di un sistema di “falsi bisogni” che troppo spesso vi vengono imposti, allora provate ad abbracciare questa strada, e ben presto vi accorgerete che sarà una continua scoperta ed un continuo divenire, una realizzazione vera e propria, ricca di stimoli e ricompense che daranno inizio al vostro vero ‘CAMBIAMENTO’.”

“Una classe di movimento ha l’obiettivo di educare i partecipanti ad una pratica corporea consapevole.

A tale scopo, le attività proposte derivano da diverse discipline e metodi: le sessioni di pratica, infatti, combinano elementi di mobilità, forza, acrobatica adattata, arti marziali, danza, physical contact, improvvisazione motoria, e molto altro ancora.”

“Che cos’è il Movimento? Domanda molto complessa a cui non è facile dare una risposta univoca e universale perché legata alle percezioni, alla sensibilità, all’individualità di ogni singola persona.
Il Movimento non è una moda, non è un ‘marchio’ come tanti altri nel mondo del fitness: in effetti NON è fitness, non ha fini estetici o performativi.
Il Movimento è un percorso che ognuno di noi può intraprendere, facendolo diventare possibilmente uno stile di vita, al fine di  portare le persone ad essere padrone di sé stesse completamente e quindi ad essere migliori.

Se avete voglia di uscire dalla solita routine quotidiana perché sentite che qualcosa vi blocca, perché percepite che il vostro corpo possa darvi di più, anzi voglia darvi di più, se volete affrontare quella sensazione di essere costretti all’interno di un sistema di “falsi bisogni” che troppo spesso vi vengono imposti, allora provate ad abbracciare questa strada, e ben presto vi accorgerete che sarà una continua scoperta ed un continuo divenire, una realizzazione vera e propria, ricca di stimoli e ricompense che daranno inizio al vostro vero ‘CAMBIAMENTO’.”
“Una classe di movimento ha l’obiettivo di educare i partecipanti ad una pratica corporea consapevole.
A tale scopo, le attività proposte derivano da diverse discipline e metodi: le sessioni di pratica, infatti, combinano elementi di mobilità, forza, acrobatica adattata, arti marziali, danza, physical contact, improvvisazione motoria, e molto altro ancora.”

“Credi nel processo.


investi su
te stesso.

E.MT

“Credi nel processo.


investi su
te stesso.

E.MT

Non aspettare oltre! MUOVITI!

Non aspettare oltre! MUOVITI!

Se ancora hai dei dubbi, domande e/o curiosità, non esitare a contattarmi. E, partecipa a una sessione!

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